Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VIII Edizione 2024
Categoria "Adulti"
I Premio
Il pesco fiorito
Pieno di fiori rosa, un grosso pesco,
in un giorno bello di Primavera,
“O qui ci ragiono sopra o non ne esco”
si disse nella confusione in cui era.
Non capiva come, sì fermo a terra,
non riuscisse ad andar dove voleva,
magari rifugiarsi nella serra
come quel giorno in cui tanto pioveva:
comunque fosse minaccioso il cielo
portatore di nuvole e tempesta,
ci fosse afa, freddo intenso o gelo,
niente cambiava, la realtà era questa.
“Abbarbicato al centro di quest’orto,
il temporale io non lo sopporto,
con gli acquazzoni e i tuoni e il vento forte,
sospinto qua e là, mi impaurisco a morte”
…si diceva questo mentre per strada
vedeva passar, carichi di biada,
carretti trainati da buoi e cavalli,
vedeva greggi con pastori e cani,
le corse di bambini scalmanati
per la via lunga e per i verdi prati.
Ma ancora vestito di fiori rosa,
è folgorato da un’idea grandiosa.
“Che bisogno ho di raggiunger la gente,
quando viene da me spontaneamente
ad ammirare il trionfo dei miei fior
ogni anno sbocciati ai primi tepori
di Primavera che ravviva i cuori.
E che bisogno ho di cercar compagnie
se uccelletti saltellanti tra i rami
con gorgheggi e trilli creano le magie
di feste ornate di petali e stami.
Che bisogno… se bimbe, alla mia ombra,
intreccian ghirlande di fiori rosa
da metter tra capelli lisci e ad onda,
trastullandosi in giochi senza posa.
Grazie Signore, grazie veramente
per quel che mi dai indifferentemente
e se per strada è ferma ancora gente
a stupirsi di un pesco sì fiorente,
vuoi che sia subire e accettar tempesta
quando è seguita poi da tanta festa.
Questo dico ed in conclusione penso,
qualor pensasse un albero di pesco”.
Gabriella Giammaria (Pescara)
Motivazione: Originale soliloquio di una pianta in fiore che si rende conto del valore della sua bellezza, apportatrice di gioia nei cuori. Il componimento si avvale di rime alternate e baciate di una sapiente metrica.