Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
IV Edizione 2019
Categoria Ragazzi
III Premio
Dammi la mano
Ho visto un oceano
inginocchiarsi in compianto
quando lacrime di rive affamate
furono sazie all'alba di un'era
dammi la mano,
urlammo dalle rive di un fiume di pianto.
Ho visto un vento
sgretolare le chiese
quando fiati umani
spensero la danza delle candele.
dammi la mano,
implorammo i numi di un altare profano.
Ho visto montagne
decorate da braccia fiacche
costruite da chi ancora
aspetta il grano giù in pianura.
dammi la mano,
sollevammo Giustizia come fosse una piuma.
Ho visto catene che strinsero il Bene alla mia cintura
imprigionata nel nome
di una Libertà nelle vesti di vergine.
dammi la mano,
dichiarammo innanzi alla legge.
Ho visto sette volte sette
respirare l'ultimo spiro
quando un cannibalismo meschino
nutrì le maree artificiali.
dammi la mano,
ancora cantammo
spalancando la via
per l'ultimo porto.
Chiara De Cillis (Balestrate - PA)
Motivazione
Il testo appare frutto maturo di vaste e meditate letture. Ardite metafore sostengono, con efficace padronanza dei mezzi espressivi, la proposta sempre più incalzante e drammatica dell’invocazione iniziale.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VII Edizione 2023
Categoria Adulti
I Premio
Quest'urlo che uccide la notte
(Dedicato ai morti di Crotone del 26 febbraio 2023
e a tutti i morti del mare)
Non è forse abbastanza per te
quest’ urlo che buca la notte,
queste mani vestite di acqua
che si scavano varchi nel sale?
Non è forse accecante il bagliore
e lo scontro di tinte rossastre
e le voci di toni infantili nel buio
mentre affonda la luce sul fondo?
È una spiaggia di vetri e cristalli
che si infrangono lungo la riva
quest’ andare furioso di barche
che vaganti si spezzano invano,
quasi soffio di svuotate parole
che si sciolgono nella corrente
sotto un cielo attonito e muto
che socchiude palpebre e ciglia.
È violenza nascosta e accecante
questa furia acuta del mare
che trascina le vesti e la pelle
tra le rocce assassine del male.
È un racconto ridotto a brandelli
che incatena sogni sconfitti
quest’ urlo che uccide la notte
sotto un lacero manto silente
di sipari strappati di stelle.
Lucia Lo Bianco (Palermo)
Motivazione
La poesia descrive il tragico quadro di migranti sorpresi da un naufragio nella notte e si distingue per immagini originali evocanti suoni e colori di una natura ”furiosa” insieme allo strazio di chi lotta invano per salvare i propri sogni. Pregevole il ritmo sostenuto dei versi densi di musicalità.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
POESIE SEGNALATE
"Rue Hautefeuille" di Fabio Bosco (Torino)
Motivazione: Attraverso una serie di incalzanti anafore e originali similitudini e immagini la poesia esprime il rimpianto esistenziale per una vita di "anime assenti". L'apparente tono dimesso della prima parte si scontra, nella parte finale, con l'aspirazione repressa a "fare ancora poesia" e ad essere più liberi.
"Ultimo alito d'estate" di Alessandro Agostini (Serravalle Pistoiese – PT)
Motivazione: La poesia ha un pregevole andamento ritmico e delinea un'estate "ultima" non solo in senso meteorologico, bensì esistenziale, sottolineata dal ricorrere di termini come "esilia", "effimera", "spento", "si sfalda", fino a "detrito", che chiude il componimento nella parte finale.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
III Premio ex aequo
Umberto Saba e le fanciulle
un sorriso che taccio/ accennavi, beato
(Preludio e canzonette)
e l’aerea una moglie/ sarà
(Fanciulle 4)
Svelano i sorrisi delle fanciulle
profondità dell’anima e l’incanto,
le cristalline acque degli atolli
rivelano bellezze di fondali.
Più inteneriti ed intimi i fugaci
sorrisi affioranti negli specchi
allorché esse vagheggiano il futuro
nella luce vibrante del mattino,
lampi di gioia per sempre dispersi,
trepidi uccelli s’alzano nel volo
si perdono nell’azzurro dello spazio.
Diverranno materni quei sorrisi,
ineffabili, di esse còlte in fiore,
dei loro bimbi al primo vago albore.
Luigi Paglia (Foggia)
Motivazione
La poesia, prendendo spunto da due versi del grande Umberto Saba, ricrea con toni di particolare tenerezza l'incanto cristallino delle fanciulle giovani che si affacciano alla vita con "sorrisi" fugaci pronti a trasformarsi in "materni".
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
VI Edizione 2022
Categoria Adulti
III Premio ex aequo
Avanza il tempo
Avanza il tempo ad ammantare il cuore
col suo passo pesante e cadenzato,
lasciando indietro e anni e mesi e ore
come secche le foglie sul selciato.
Torna alla mente come l’hai sprecato
dietro quel sogno che non era amore
o in un progetto quasi realizzato
del quale non sentisti mai il sapore.
Gridano al sole nel giardino i fiori
e le galline in festa con il gallo
e spande attorno il rosmarino odori
mentre la noce sta indurendo il mallo.
La compagna del merlo sta già fuori
lui l’accarezza col suo becco giallo.
Massimo Zona (Calvi Risorta - CE)
Motivazione
Il componimento ha l'innegabile pregio metrico di essere un sonetto ben ritmato e rimato, diviso semanticamente in due parti: le quartine esprimono il rimpianto per il tempo "sprecato" mentre le terzine sono un vivido quadretto naturale inneggiante alla vita.
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