Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
I Edizione 2016
Categoria "Ragazzi"
III Premio
Migrante
(valida quercia)
“Italiam Fato profugus laviniaque venit” Eneide, I
Costernato e Costretto Cerco
Un Focolare diverso
Tra la sabbia e i flutti e l’onde sovrani.
Io, faro acceso di Fuoco,
avvolto dalla Nebbia.
Così è stato deciso: il Fato.
Scampato alle fiamme della rocca mia Amata
Convivo col gelo del Tutto.
Io, schiavo trascinato dal nulla,
Uomo di mai
Uomo di sempre.
Fantasma di Pensieri, scheletro carnoso Irto di Dure Rupi,
Io, questo rottame di fuoco,
Io, questo avanzo delirante di vita.
Così ha parlato: il Fato.
Costretto e Costernato Cerco
Nel Vento
Una patria non mia, il regno sul mare.
La mia fuga codarda in nome dei Penati falsi e bugiardi
Brucia però più delle fiamme d Troia Nettunia: Sprofondata Sottosopra.
Se il mare nostro è così grande,
perché le onde mi spingono là dove la fronte mi si corrode,
lentamente?
Se il Pio Enea vede un bocciolo per terra, perché non può coglierlo?
Se il Pio Enea vede una Donna bellissima, perché non può amarla?
Così Enea muore,
Così, ha parlato: il Fato.
Il suo Uccisore
Chiara Donati (Firenze)
Motivazione: Il componimento è quasi un petit poème en prose che nasce da un pessimismo di fondo, perentorio, ma non rassegnato. Si fa apprezzare l’intreccio denso di significati e ricco di suggestioni, fra reminiscenze classiche non fini a se stesse e una realtà esplorata in tutta la sua crudezza.