I premi letterari di "Etruria Faber Music"
Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
III Edizione 2018
Categoria "Ragazzi"
II Premio
Volteggia leggiadra
Volteggia leggiadra
mossa dal vento
nell'aria, una piuma.
Finisce il suo volo
su grezze macerie
di un vecchio edificio.
Un rudere antico
che sfioraron le mani
che copiarono gli occhi
da piccolo, un giorno.
Troppo tempo è passato
Di quelle strade
è rimasto il ricordo
dei nostri giochi
permane allegria
permangono suoni
che riecheggiano in aria.
Gioca bambino
corri al tuo giorno
regalagli oggi
innocente sorriso.
Lungo quei prati
sento ancora le voci
suoni diversi
perduti nel tempo.
Rivedo fiorire
il grano di maggio.
È finito l'inverno
mio amore.
Marco Liguori (Capolona - AR)
Motivazione
Versi che racchiudono, nella sobria eleganza di un ritmo incisivo e vivace, delicati tocchi di malinconia e di speranza.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
III Edizione 2018
Categoria "Ragazzi"
I Premio
In morte della madre
[Figlio]: Frequentava Morte la tua stanza
già da tempo si chinava al tuo dormire.
Ti sfiorava le labbra con la mano
coprendole di crepe sottili
e premeva i tuoi occhi con le dita
spingendoli all'interno della testa.
Rubava alla lingua ormai riarsa
le parole dall'uso più comune
e storceva di demenza la mandibola
snaturando la pronuncia del mio nome.
Scavando con le unghie nelle orecchie
lacerava le membrane dell'ascolto
e i tuoi timpani sensibili di donna
tormentava col silenzio della stanza.
Ti infilava le braccia nella gola
per costringerti a tossire e vomitare
e colpiva spietata il ventre sterile
per carpire il desiderio di mangiare.
Rispediva con forza nei polmoni
ogni tuo tentativo di respiro
e insinuava nel midollo delle ossa
la fatale semenza del tumore.
Ti ha costretto in un angolo del letto
rannicchiata agli sguardi dei tuoi cari
finché esausti i muscoli del cuore
han ceduto alle carezze del dolore.
Ma aggrappandoti al tuo ultimo respiro
sospesa sul ciglio della fine
"Resterà in vita", mi hai chiesto, trapassando
"almeno una parte di me?".
Intuisti, vivo, nel mio attendere
il tuo stesso pneuma vitale
la certezza che si può essere eterni
anche distesi al capezzale.
Andrea Riccardo Albiani (Arezzo)
Motivazione
Con notevole padronanza delle risorse linguistiche e metriche, l’Autore trasferisce in una dimensione di sofferta spiritualità una dura esperienza di vita. L’originalità di alcune metafore ne riscatta efficacemente la crudezza.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
III Edizione 2018
Categoria "Ragazzi"
III Premio
Crescere
[Madre]: E vidi mio figlio camminare di spalle
camminare, adulto, per la sua strada
verso il destino che ogni Uomo attende
attraverso la vita che io stessa
ho plasmato fra le viscere del ventre.
Lasciava le mie braccia chiuse a culla
Fuggiva il mio tenero, tenue abbraccio
Esautorava il mio ultimo grido di madre
Il mio grembo giaceva a terra, svuotato.
E anche io giacevo, col braccio teso
al suo incedere verso il tramonto.
Vita, sia fatta la tua volontà
ma non togliermi il ricordo dei suoi passi
quando gli insegnai a camminare.
Andrea Riccardo Albiani (Arezzo)
Motivazione
La breve lirica si impone per l’intensità espressiva e la trasposizione poetica di un atteggiamento di meditazione al tempo stesso dolente e serena. La sorvegliata brevitas veicola una commozione autentica e sincera.
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Premio "F. Petrarca" - Città di Arezzo
III Edizione 2018
Categoria "Canzoniere"
I Premio
Una rosa tra le dita
La pioggia scivola
sui vetri
come le lacrime
di quei tempi.
I finestrini appannati
come l'anno prima:
ripetitiva e
ciclica è la vita.
Un sospiro di notte
e le stelle
già contemplo;
astri...
galassie...
pianeti...
L'Universo
è come i tuoi occhi,
infinito in quell'iride azzurra
e... quella rosa,
quella rosa rossa
tra le dita
che ti punge il cuore.
Soffocato il tuo respiro
fra un battito di ciglia
e un bacio amaro...
eterno è questo silenzio.
Melissa Storchi (Bibbiano - RC)
Motivazione
Versi veramente pungenti che muovono da una luminosa trasparenza per approdare, sul filo della memoria, ad un’inaspettata, misteriosa increspatura.
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